lunedì 4 luglio 2011

"Chissà se per assurdo tutto può ancora cominciare dal giardino... E' bello pensarlo!" In un mondo multiforme, caotico e in continuo movimento frenetico il giardino, la natura, lo spazio da vivere, possono davvero divenire l'immaginario per ristabilire un nuovo accordo tra uomo e natura, e assumere anche oggi il valore di un recupero di rapporti fondativi con l'ambiente in cui viviamo.
In un mondo globalizzato, in cui tutto si frammenta e si mescola, gli stili e i mondi, in rarefatte e incantate messe in scena che la tecnologia offre, si sente il bisogno, fisico e psicologico, di trovare un angolo di riposo e pace, ma come anche di vita e comunicazione, che sia però luogo di vera vita, in cui la gente si può riconoscere come comunità attiva e partecipe. Secondo me è proprio questo il ruolo dello spazio pubblico. Un progetto che mire a questo obiettivo non può che essere un buon progetto. Un progetto che ha solo finalità estetiche sarà molto più superficiale e povero.
Alla fine lo spazio aperto, e dato dalla natura, è alla base e all'origine di tutto il mondo architettonico.... Come non può essere pensato davvero con un intento serio e profondo riguardo al ruolo sociale che è di per sè profondamente legato alla questione degli spazi pubblici aperti???
Sarebbe bello... ma la realtà ci insegna che purtroppo non sempre accade ciò. Purtroppo.

Roberto Burle Marx






FORME COLORI RITMI SENSUALITA' PASSIONE.
LO SPETTACOLO DEL GIOCO COMPOSITIVO ASTRATTISTA REINTERPRETATO GRAZIE AL PAESAGGIO E ALLA NATURA DEL SUD AMERICA.
A mio parere davvero affascinante!

domenica 3 luglio 2011

Smesso di cercare il progetto salvifico, capace con la sua sola presenza di riscattare i guasti della collettività, sembra che l'architetto oggi debba essere preciso come un chirurgo e furbo come un viet-cong, risolvendo i problemi al meglio e sapendo di dover usare di volta in volta l'astuzia della ragione e quella del desiderio, per ricondurre l'architettura verso quella che è la sua natura etica profonda: fornire un servizio sociale. E non più un destino, finalmente.

Aldo Aymonino

sabato 2 luglio 2011

come la Ginestra per Leopardi

Sulle pendici riarse e desolate del Vesuvio solo una pianta riesce a vivere, la ginestra, flessibile e tenace: simbolo dell'uomo che sa accettare la verità sulla propria condizione e, su questa verità, può costruire la propria dignità.


"Caggiono i regni intanto,
Passan genti e linguaggi: ella nol vede:
E l'uom d'eternità s'arroga il vanto.
E tu, lenta ginestra,
Che di selve odorate
Queste campagne dispogliate adorni,
Anche tu presto alla crudel possanza
Soccomberai del sotterraneo foco,
Che ritornando al loco
Già noto, stenderà l'avaro lembo
Su tue molli foreste. E piegherai
Sotto il fascio mortal non renitente
Il tuo capo innocente:
Ma non piegato insino allora indarno
Codardamente supplicando innanzi
Al futuro oppressor; ma non eretto
Con forsennato orgoglio inver le stelle,
Né sul deserto, dove
E la sede e i natali
Non per voler ma per fortuna avesti;
Ma più saggia, ma tanto
Meno inferma dell'uom, quanto le frali
Tue stirpi non credesti
O dal fato o da te fatte immortali."


venerdì 1 luglio 2011

PANTA REI

Pensa e ripensa, schizza, disegna, cancella e ridisegna, colora...ripensa e rifai tutto...alla fine, ecco i nostri risultati!

giovedì 30 giugno 2011

come la piena di un fiume

Se pensi in termini di anni, pianta un seme;
se pensi in termini di decenni, pianta alberi;
se pensi in termini di centenni, insegna alla gente.

Confucio

mercoledì 29 giugno 2011

è NOSTRO, è VOSTRO

3 micro-spazi, un progetto che nasce come un'idea (forse un pò folle?) ma che poi cresce, matura, cambia e si migliora... e infine è "sì fatto".