martedì 10 maggio 2011

WATER FEATURE


























































New Old Market Square, Gustafson Porter, Nottingham, 2007

Public Spaces, Mias Arquitectes, Banyoles_Girona, 1998

Goerlitz Marien Square, Rehwaldt Landschaftsarchitekten, Gorlitz_Germany, 2002

Water Mirrror, Michel Corajoud, Bordeaux_France, 2009

Per riuscire a migliorare uno spazio urbano, è necessario conoscere cosa serve davvero in quel luogo, e quale metodo più efficace se non quello di domandarlo a chi quegli spazi li vive tutti i giorni?



MAGIE DELLA FISICA






















































ANALOGIE


ad una certa ora le idee remote hanno l'occasione di fare capolino. mi piacciono le anologie perchè a volte il cervello intuisce concetti ed idee repentinamente, molto prima della testa a cui appartiene. poi non importa che rigore logico abbiano. almeno per adesso ho bisogno di spunti. brain storming

lunedì 9 maggio 2011

un fiume, cascata, corrente e lidi



























il primo step del progetto è una cascata polifunzionale, dove si concentrano le attività gioco e movimento. tutto concorrerà a creare l'idea di luogo vitale,

ricco di attività, energia e animazione. poi si proseguirà come all'interno del corso di un fiume; come nelle rapide, percorsi veloci di attraversamento pedonale, affiancati da sinuose onde, dove potersi sedere o lasciare le biciclette. qui inoltre si potranno trovare le istallazioni "roccia", tavoli e sedute componibili dal carattere flessibile, dove poter mangiare, stare al computer o parlare con gli amici. Poi lo spazio si dilaterà dopo le onde del torrente a creare un grande lago, zona pacifica di riposo, di studio e attività contemplative. il verde preesistente verrà integrato nel progetto di giardino quindi di fronte a noi si dipanerà un grande spazio caratterizzato dalla presenza dell'acqua, in parte vaporizzata, del verde e dei nidi in parte a terra, in parte pensili raggiungibili tamite passerelle lignee. Infine come ultimo spazio, dopo essere passati attraverso due palazzi canion, il nostro fiume concettuale sfocerà nell'ultima piazza, dal carattere molto urbano non ignorato dalla nostra progettazione, dove con un dis-ordine formale del tutto simile a quello delle foci fluviali, costituirà il termine fisico del percorso.

domenica 8 maggio 2011

PIAZZA S.STEFANO

Progettare una struttura che sia tutto ciò contemporaneamente.


POLI-funzionale

from

POLI-tecnico

giovedì 5 maggio 2011

mi dica:un buon progetto?












































Trovo che quando un progetto concede ad un qualsiasi uomo di fermarsi, almeno per un istante, a pensare liberamente senza uno scopo, sia un ottimo progetto. troppo spesso capita di vivere una vita, fatta di giornate ovviamente piene e di tempo sfuggevole, senza che si conceda un attimo al libero arbitrio dei pensieri.
piove sul bagnato: Tadao Ando. in questo caso un progetto di casa finalizzato a respirare un attimo di pace; a mio avviso la consapevolezza è quella di aver raggiunto un assaggio di armonia.

In ultima analisi Osservazione, contemplazione, meditazione.

" Meditare significa contemplare. Contemplare vuol dire osservare senza scopo, senza un
fine estrinseco all’osservare stesso.
Qual è lo scopo intrinseco all’osservare? Quello di vedere le cose così come sono.
Di solito noi osserviamo la realtà con uno scopo in mente. L’alpinista guarda la montagna
per scoprire una via di salita. Il marinaio osserva il mare per decidere la rotta. Entrambi
selezionano solo una piccola porzione di ciò che esiste davanti ai loro occhi, quella
appunto che può fornire le indicazioni utili allo scopo di scalare la montagna o di navigare.
Il resto è fuori del loro interesse.
La mente non osserva mai senza scopo. Per questo la
mente si fa sempre una rappresentazione molto frammentaria e distorta della realtà.
Quando siamo guidati da uno scopo, non possiamo contemplare. Per definizione
analizziamo, valutiamo e giudichiamo.
La percezione guidata da uno scopo è tremendamente impoverita. Essa mantiene netta la
distinzione tra osservatore e realtà osservata. In tal modo ci tiene lontani dalla realtà
stessa, dalla sua infinita complessità e bellezza. Non entriamo in risonanza con la totalità,
non ci facciamo toccare da essa o ci facciamo toccare in modo superficiale .

Contemplare significa osservare senza essere guidati dalla mente, dai suoi fini, dalle sue
mete, dai suoi bisogni. Contemplare ci mette in contatto diretto con la realtà. Ne veniamo
presi e toccati. Siamo toccati e commossi dalla sua infinita complessità e bellezza.
Diventiamo parte della realtà, pienamente connessi. Contemplare apre il centro del cuore,
apre naturalmente all’empatia, alla gratitudine e alla compassione.
Contemplare è l’attitudine necessaria a sviluppare consapevolezza. La consapevolezza è
conoscenza senza scopo, ovvero conoscenza profonda, della realtà così come è, non
guidata da attaccamenti ed avversioni.
La consapevolezza presuppone umiltà. Ove c’è orgoglio, c’è pretesa. Dove c’è pretesa,
c’è distacco, impoverimento, distorsione percettiva. L’EGO vive in un mondo frammentato,
privo di senso, pericoloso."

Associazione Aleph PNL Umanistica Integrata

ONDE IMPREVEDIBILI


Solo, in mezzo alla spiaggia, Bartleboom guardava. A piedi nudi, i pantaloni arrotolati in su per non bagnarli, un quadernone sotto il braccio e un cappello di lana in testa. Leggermente chinato in avanti, guardava: per terra. Studiava l'esatto punto in cui l'onda, dopo essersi rotta una decina di metri più indietro, si allungava -divenuta lago, e specchio e macchia d'olio- risalendo la delicata china della spiaggia e finalmente si arrestava- l'estremo bordo orlato da un delicato perlage -per esitare un attimo e alfine, sconfitta, tentare una elegante ritirata lasciandosi scivolare indietro, lungo la via di un ritorno apparentemente facile ma, in realtà, preda destinata alla spugnosa avidità di quella sabbia che, fin lì imbelle, improvvisamente si svegliava e, la breve corsa dell'acqua in rotta, nel nulla svaporava.
Bartleboom guardava.
Nel cerchio imperfetto del suo universo ottico la perfezione di quel moto oscillatorio formulava promesse che l'irripetibile unicità di ogni singola onda condannava a non esser mantenute. Non c'era verso di fermare quel continuo avvicendarsi di creazione e distruzione. I suoi occhi cercavano la verità indescrivibile e regolamentata di un'immagine certa e completa: e finivano, invece, per correre dietro alla mobile indeterminazione di quell'andirivieni che qualsiasi sguardo scientifico cullava e derideva.


[Ocenao Mare_Alessandro Baricco]

mercoledì 4 maggio 2011

Il destino dell'architetto è il più strano di tutti. Molto spesso mette tutta la sua anima, tutto il suo cuore e passione nel creare edifici nei quali non entra mai di persona.

RACCONTAMI DI TE

un giovedì mattina in Statale,
una chiacchierata tra coetanei, colleghi, amici azzarderei.

perchè viviamo la stessa città.

e noi, architetti, che tentiamo di rispondere ai bisogni di una comunità, per voi, ma anche per noi stessi.

perchè viviamo la stessa Milano.


PRIMI CONCEPT




martedì 3 maggio 2011





that's the first step.
ALCUNI MONTAGGI DELLE AREE




RIFLESSIONI_____________



CATULLO. CARME XXXI.

Delle penisole, Sirmione

Delle penisole, Sirmione, e delle isole
pupilla, tutte quelle che il duplice Nettuno
porta nei limpidi stagni ed il vasto mare,
quanto volentieri ti rivedo e quanto felice,
a stento io stesso credendomi di aver lasciato la Tinia
ed i Bitini e vedere te al sicuro.
Oh cosa c'è di più felice degli affanni dissipati,
quando il cuore ripone il peso e stanchi per la fatica
straniera e giungiamo al nostro focolare,
e riposiamo nel letto sognato?
Questa è quella cosa unica per tante fatiche.
Salve, graziosa Sirmione, e gioisci del padrone
gioioso e voi, o lidie onde del lago,
ridete di tutte le risate di casa.


quanto è dolce e confortante sapere che ogni uomo amerà il luogo identificato con casa, terra madre, patria d'origine con tutto se stesso? mi viene da chiedere, con quale criterio un luogo viene considerato bello, piacevole, se non addirittura unico in quanto a bellezza, armonia, vitalità? l'idea di creare euritmia tra uomo e spazio, inteso come spazio progettato, ma che garantisca al contempo quel senso del meraviglioso, dell'universale e dell'oltre. oltre. come andare oltre. come non adattarsi ai luoghi comuni. come il non essere spaventati da quello che non si conosce. oltre come quelle volte in cui ti trovi quotidianamente davanti a persone che sembrano essere diventate quello che mostrano, ma che sono incapaci di mostrare agli altri il meglio. scusate la digressione, è che a volte mi fermo a riflettere. mi piacerebbe molto tornare all'oltre. a quell'antica armonia del lontano passato. sempre che ci sia mai stata. già, l'armonia, quella dove sembra esserci unità tra gli uomini, uniti da valori un pò più saldi, più sentiti da tutta la collettività. e dove l'unità si ripercuoteva spesso in un'architettura grande, capace di insegnare qualcosa. è strano perchè a volte la mia mente procede come in un flusso di coscienza. e le idee sopraggiungono nei momenti più impensati. ad esempio quando un porticato di acciaio bianco del polo sociosanitario di Agrate ti riporta con la sua ripetitività all'era dei templi greci e ti immagini immerso in un contesto storico, culturale, spirituale che non è il tuo, ma che tuttavia senti che ti appartiene. è la magia dell'universale. ecco perchè mi piace quella storia, perchè è fatta di uomini che a distanza di millenni ti comunicano qualcosa. ecco perchè da quando non frequento più il liceo scopro di amare gli autori latini, perchè cerco filosofie di vita nei concetti, negli insegnamenti e nelle idee. ed ecco perchè vi consiglio di andare in un posto caro a voi come a me le terme di Catullo a Sirmione. perchè lo stato di rovina non è solo uno sfondo bellissimo per fare una foto o mangiarsi un gelato guardando il tramonto. se capite cosa voglio dirvi, se vi concentrate, se entrate in sintonia con quel posto, capite che è stato pensato per voi. magari non voi in quanto francesca valeria e sergio. ma indubbiamente per voi in quanto esseri umani. pensato per l'uomo da un altro uomo.

è così che vorrei fosse l'architettura. anche durante l'apprendimento, anche nei nostri primi passi.

ci è permesso di pensare in grande, ma dobbiamo agire nel piccolo

domenica 1 maggio 2011

AGLI MFSF PIACE

aggiunta nuova voce nel blog, enjoy it!

tratto dal film "Il favoloso mondo di Amelie"

LE CITTA' COME I SOGNI

È delle città come dei sogni: tutto l'immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio oppure il suo rovescio, una paura. Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure.

Italo Calvino_Le città invisibili

video tratto dal film "500 Days of Summer"

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